Antonio Morozzi, personaggi e… saracinesche

9 Gen 2024 | Autore: Annalisa Gemmi, IN EVIDENZA, IN PRIMO PIANO, MUSICA E ARTE

A tu per tu con Antonio Morozzi, scenografo e artista di strada che ha realizzato un’allegra e colorata scenografia di dipinti e ritratti all’aperto per le vie di Borgo Cappuccini. La tematica disegnata sopra le saracinesche di negozi o fondi commerciali riguarda la sua amata città, Livorno, insieme ai personaggi illustri che da qui sono nati o passati. Da piazza Mazzini a piazza Cavour ci sono attualmente più di 50 saracinesche dipinte ma anche scritte recanti citazioni, poesie e canzoni, che l’autore ha voluto chiamare “aforismi”, sempre riguardanti Livorno e la sua storia.

– Antonio, come e quando è nata l’idea di dare vita alle strade di Borgo Cappuccini? Hai subito riscontrato l’interesse di tutti?

Gli input sono stati molti: mi colpì molti anni fa leggere che a Teheran l’arte contemporanea veniva esposta nelle vie della città e lo misi insieme al fatto che i teatri ed i musei dove lavoravo erano frequentati solo da una minoranza di livornesi ed al contempo il mio lavoro mi aveva tolto gran parte della mia vita sociale. Questo mi portò, insieme alla voglia di riavvicinare all’arte i livornesi, a riscoprire la mia città ed i miei concittadini. Il punto di partenza fu il festival su cibo e street art ‘Cibarti 2017’ organizzato dall’Associazione Eufemia di cui ero vicepresidente. È stato un progetto basato sul dialogo e condivisione quindi non importava la velocità… Ma giorno dopo giorno tutto è nato con gli abitanti: pennellate e chiacchiere, pennellate e chiacchiere.

– Qual’è il messaggio artistico che vuoi lasciare a chi passa e vede gli scorci e la storia della nostra bella Livorno?

È risaputo che siamo nati da popoli di ogni provenienza e la nostra bellezza stia nelle diversità che ci rende ricchi come insieme singolare e se dovessi usare parole non mie ma che pratico ogni giorno: “ Sii l’arcobaleno nelle nuvole del tuo prossimo” (Maya Angelo).

– C’è qualche dipinto al quale sei più legato e perché?

Studiare e riprodurre su grandi dimensioni i volti di tutti questi personaggi mi ha dato un rapporto particolare con ognuno, ma devo dire che Piermario Morosini, il suo sguardo pulito, onesto, sincero mi ha spesso commosso, mi ha fatto pensare a chi vive con passione il calcio dentro e fuori il campo come qualunque persona che ha la fortuna di vivere le proprie passioni.

– Antonio, qual’è il dipinto o i dipinti che hai in progetto di realizzare in futuro?

La serie di dipinti aventi come soggetto le donne in Borgo dei Cappuccini, quelli dedicati alle opere di Mascagni sotto i portici davanti al mercato ed un altro progetto nelle vicinanze.