Coltelleria Parigi.

27 Feb 2024 | Autore: Marco Rossi, STORIA

Ho avuto modo di conoscere la Coltelleria Parigi circa 10 anni fa. Stanco di usare forbicine da unghie comprate sui banchetti, e che si dividevano in due al momento dell’uso, decisi di comprarne un paio affidabile. Recatomi in via delle Bandiere n. 5, rimasi a bocca aperta quando il titolare Giuseppe Parigi mi mostrò un campionario di forbicine adatto ai più differenti usi. Mi feci consigliare da lui e spesi ben 20 euro ma avevo fatto un buon affare, perché le forbicine sono tuttora valide dopo 10 anni.
Ma chi è Giuseppe Parigi? E’ il nipote di Alfonso, che ai primi del ‘900, a Scarperia, aveva una bottega di arrotino e di costruttore di oggetti da taglio.
Allo scoppio della Prima Guerra mondiale Alfonso dovette trasferirsi a Livorno al Cantiere Orlando, perché militarizzato, data la sua esperienza nella lavorazione dei metalli.
Terminata la guerra, dopo una parentesi ove Parigi vendeva coltelli nelle fiere e nei mercatini, nel 1924 comprò un fondo in Piazza Cavallotti, accanto all’allora famoso Forno Italia, il panificio dei genitori di Pietro Mascagni, giacché Livorno gli era piaciuta, intravedendo anche notevoli possibilità di lavoro.
La zona era strategica con il Mercato Centrale e varie macellerie nella zona. Inoltre Parigi aveva una professionalità tale da poter arrotare i ferri chirurgici dell’Ospedale e i coltelli della mensa dello stesso. Medesima cosa faceva per i ferri dei callisti.
Gli affari andarono sicuramente bene perché in poco tempo l’insegna della bottega fu trasformata da “Arrotino fabbricante di ferri taglienti” in “Coltelleria”.
Alfonso Parigi credeva così tanto nel proprio lavoro da mandare il figlio Umberto, che lo affiancherà e gli subentrerà, a “bottega” a Scarperia, non credendo sufficiente una singola esperienza nel suo negozio.
Durante la Seconda Guerra mondiale i Parigi furono costretti a trasferire la bottega da Piazza Cavallotti a Corso Amedeo, poiché la piazza rientrava nella così detta “Zona Nera”.
Al termine della guerra, nel 1953, fu acquistato l’attuale locale, sempre in zona centrale, a due passi da via Ricasoli, ovvero in via delle Bandiere al numero 44, dove ha esercitato Giuseppe, al quale è subentrata da circa sette anni la figlia Elisa.
Ma il negozio nel frattempo si era già trasformato: abbandonato il laboratorio di affilatura (ormai è quasi tutto usa e getta specialmente negli ospedali) si è specializzato in prodotti regalo, per la cura della persona (prodotti da barba) e per la cucina.Tantissimi articoli di pregio e di ottima qualità, cercati anche nelle Fiere in Italia e all’estero, così come ampiamente descritto nel sito del negozio info@ coltelleriaparigi.it che val la pena riportare:

Alla nostra clientela offriamo prodotti sia per le esigenze della vita quotidiana che per le occasioni speciali. Proponiamo un’ampia scelta di coltelli da collezione, artigianali, sportivi, da cucina e professionali, articoli da regalo e …sempre nuove idee.
Per la cura della persona abbiamo forbici e tronchesini di alta qualità perche molto dure, attrezzi per rimuovere callosità, un’ampia gamma di tagliaunghie italiani, giapponesi e tedeschi.
Gli uomini trovano gli eccellenti prodotti della Wahl
per capelli, barba, peli naso ed orecchie; rasoi della Dovo di Solingen; gli ottimi prodotti irlandesi per la cura della barba del DR.K. Per gli amanti della cucina e per gli chef proponiamo i giapponesi Global e i Kai; i tedeschi Zwilling e Wusthof, gli spagnoli Arcos e i finlandesi Marttiini, lo stiletto tailandese e i set decoraverdure della Triangle, gli apriostriche brevettati Birambeau; i cavatappi Vinbar, Vin Bouquet, e Arcos, la sciabola del sommelier della Viper di Maniago.
Gli amanti dei prodotti artigianali trovano coltelli dell’Artigiano di Scarperia, i sardi Flumini, i frances dell’Atelier des Couteaux.
Abbiamo le pinze multiuso Leatherman, uniche per i 25 anni di garanzia; gli americani Buck e Gerber; gli svizzeri multiuso Victorinox; i prestigiosi coltelli italiani di Maniago: Fox, Viper, Maserin, Tecnocut… e tanto altro ancora”.

Di tutto ciò Elisa, una laurea in psicologia e due figli Andrea e Chiara, è ovviamente orgogliosa dei suoi genitori (oltre al babbo Giuseppe è doveroso citare mamma Elena) di aver ereditato e di portare avanti la storica e gloriosa attività iniziata dai suoi antenati, che si è adeguata col trascorrere degli anni ed è tuttora in auge.
Attività che si appresta a festeggiare l’ambito traguardo del secolo di vita (il 24 marzo scorso hanno già brindato al 95° compleanno). A ricordare la quasi centenaria attività  ci sono anche alcuni vecchi ‘cimeli’ realizzati a mano dal capostipite Alfonso Parigi, gelosamente conservati, come un coltello per cucina dell’ospedale, un affila lamette, un paio di forbici e altro, sono così datati che potrebbero fare bella figura anche in un museo.