top of page

L’Eaismo a Livorno

La nostra città da sempre all’avanguardia nel rinnovamento artistico

foto-217.jpg
L’Italia nel 1948 vive gli sconvolgimenti materiali e morali causati dalla seconda guerra mondiale e dal passaggio da monarchia a repubblica democratica avvenuto nel 1946, ed inoltre è scossa dalle notizie sulle conseguenze dell’uso dell’energia atomica per la distruzione di Hiroshima e Nagasaki del 6 e 9 agosto 1945.
Nella pittura e nella letteratura scaturisce il bisogno di iniziare ad evolvere avendo ben presenti le trasformazioni e gli sconvolgimenti causati dall’uso improprio delle scoperte della fisica atomica che avevano caratterizzato gli eventi vissuti negli ultimi tre anni.
Livorno ha sempre colto le opportunità di svecchiamento e di rinnovamento. Basti ricordare quando nel luglio e nell’agosto 1886 gli organizzatori toscani proposero proprio Livorno per la “Prima Esposizione di Belle Arti”, considerando la nostra città come luogo di ricambio attivo di ogni ristagno abitudinario che il costume artistico fiorentino aveva determinato. L’esposizione si tenne effettivamente nella bottega di Gustavo Mors e mise a confronto tre generazioni di pittori: i sessantenni macchiaioli, i quarantenni post macchiaioli e i diciassettenni e ventenni dell’ultima generazione, quella che dimostrava di fatto inquietudine, disagio di adattamento e una forte volontà di rinnovare e svecchiare la pittura (Ulvi Liegi, Ludovico Tommasi, Angelo Torchi, Amedeo Guglielmo Lori, Alfredo Muller).
Il carattere di Livorno, città in continuo fermento e rinnovamento artistico, non si smentisce neppure molti anni dopo, quando il 3 settembre 1948, in fase di ricostruzione post bellica, si ufficializza un movimento di svecchiamento della pittura e della poesia.
Il bando del movimento, ideato da Voltolino Fontani, fu sottoscritto dal pittore Angelo Sirio Pellegrini, il poeta Guido Favati, il poeta e pittore Marcello Landi e il pittore Aldo Neri presso la Scuola d’Arte Amedeo Modigliani fondata da Voltolino Fontani.
Si tratta di una vera avanguardia artistica che prende le distanze dai pericoli dell’era atomica e invita gli artisti ad una “sincera e libera maniera di espressione” scevra da “orpelli e sovrastrutture rettoriche” ma essenziale nel linguaggio, perché si esprimano in modo aderente e coerente al mondo in cui vivono.
Il movimento espone contemporaneamente e in modo innovativo quadri e poesie in tre occasioni: nel 1949 alla casa di Dante a Firenze, nel 1953 alla Casa della Cultura a Livorno e nel 1959 a Grosseto.
Dopo il convegno “EAISMO  Livorno 1948   Nasce l’Arte dell’Era Atomica”del 4 dicembre 2018 e la pubblicazione lo scorso 15 maggio dell’opera editoriale, gli organizzatori si augurano che  l’Eaismo possa inserirsi non solo nella cultura  livornese del secolo scorso, ma anche nel panorama delle avanguardie artistiche  a livello nazionale ed internazionale, dato che è accertato che esso anticipò di qualche anno il Movimento della Pittura Nucleare  di Baj e Dangelo  e il Manifesto Mistico di Salvador Dalì,  nati entrambi nel 1951.

 
foto-218.jpg
foto-060.jpg
bottom of page