Extra Factory. Un luogo EXTRA da visitare e rivisitare, perché l’arte è un viaggio di scoperta.

10 Gen 2024 | Autore: Stefania D'Echabur, IN EVIDENZA, IN PRIMO PIANO, MUSICA E ARTE, Senza categoria

Partiamo dall’inizio: il suo nome per molti in città, e non solo, è accostato al progetto “Modiglianizzati”. Tante sono le persone in questi anni  che si sono fatte vestire e fotografare da lui per avere un suo ritratto fotografico ispirato ai dipinti del grande Amedeo Modigliani. Foto d’artista, arte fotografica, un’innovazione con la sua firma che lo hanno visto esporre con successo in tanti luoghi.

Se però ti soffermavi a scambiare due parole con lui, un “oltre” nella sua testa stava prendendo forma con forza. Un oltre che ha richiesto tempo e determinazione, tanto lavoro e coraggio, un’idea di “Galleria d’arte” che si è concretizzata con un nome: Extra Factory.

Chi entra nello spazio di Factory, potrà comprendere il lavoro minuzioso nella scelta dei particolari, un luogo di ampio respiro, dove le opere esposte sono le grandi protagoniste, ma accompagnate in ogni stanza danno l’essenza  della parola arte.

Coraggio e aggiungerei amore per il centro città: Piazza della Repubblica, la piazza del ciuchino, delle feste di Carnevale, dei grandi negozi storici, un luogo nel ricordo trasformato dal progresso-regresso in un quartiere che ha urgenza di bello, perché nel tempo ha subito un “furto” di ricchezza culturale e di identità, la scelta di Razzauti, è un grande segnale di civiltà.

– Come è nata l’idea di aprire Factory, in un luogo tra l’altro molto particolare?

L’idea di trasformare gli spazi in galleria d’arte e laboratorio di idee non è cosa recente; una volta constatate le difficoltà a far sopravvivere la tipografia di mio padre, era importante per me, continuare quella storia iniziata nel 1962 seguendo comunque un filo conduttore, quello con le arti visive. Un po’ per passione ereditata da mio nonno e mia mamma, un po’ per quella attitudine alle forme e al colore che ho avuto sin da piccolo, ‘vivendo’ proprio quello spazio, dove erano frequenti contatti con artisti per la stampa di cataloghi e cartoline.

In molti mi hanno detto che sarebbe stato più facile ristrutturare, vendere e “levarsi da tutti i 55”, soprattutto da quel quartiere che per anni è stato lasciato al degrado e all’anarchia della malavita, tuttavia, credo fermamente, che accendere i riflettori su un locale, in un quartiere, che è stato storia di Livorno e riportare un “transito” di gente “buona” attraverso l’arte e la cultura è il miglior deterrente per allontanare malintenzionati. Per questo sto lavorando sull’organizzazione di molte attività di EXTRA, dalle esposizioni agli incontri, dai corsi alle presentazioni.

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– Chi vuole esporre quali requisiti deve avere e quali sono le condizioni?

Non ho fissato né regole, né condizioni, come dico sempre, mi fido del mio DNA, del mio occhio e dei miei sentimenti: incontrare artisti ad ogni livello, osservare i loro lavori e sapere come questi nascono è una grande opportunità di conoscenza e crescita per me. L’aspetto economico? Oggi è impensabile sopravvivere con le vendite in galleria, tutto è cambiato, occorre inventarsi nuove formule ed i social, per quanto criticati e odiati, riflettono fedelmente quello che c’è in giro, diventando, purtroppo, essenziali.

– Per Fabrizio Razzauti cosa è l’“Arte”?

C’è una forte necessità di tornare ai contatti concreti e reali persona-persona e persona-materiale, ma dobbiamo farlo “utilizzando uno spazio come EXTRA anche per questo” il digitale e non diventando parte di esso, perché in quest’epoca il processo per cui “tutto scorre” è velocissimo e inarrestabile. Se non rallentiamo, e l’arte aiuta in questo, restiamo travolti e anonimi. Ho aperto uno spazio come EXTRA anche per questo.

– In occasione del grande evento che vede protagonista la nostra città della mostra di Amedeo Modigliani, il mondo culturale labronico si sta mobilitando per fare rivivere l’artista attraverso iniziative collaterali. Fabrizio Razzauti cosa ha preparato per la sua Livorno?

In occasione della mostra di Modigliani, EXTRA Factory diventerà fino al 16 febbraio 2020 la casa di Modiglianìzzati, il mio progetto del 2014 con una grande mostra ed un nuovo set fotografico per creare nuovi modiglianizzati. Incontrai Modigliani per la prima volta all’età di 7 anni, esattamente nell’estate del 1984 per la famosa burla delle teste: da concittadino rimasi affascinato da quella storia romantica e attratto da quelle particolari “caricature”. La passione per il ritratto fotografico nacque, invece, nel 2012 quando, bloccato in casa per cure chemio-terapiche, realizzai una piccola sala posa casalinga, fotografando chi passava a trovarmi. Unendo queste due passioni, nel 2014, per i 130 anni di Dedo, volli dedicargli un tributo e mi domandai che cosa avrebbe realizzato se fosse vissuto nei nostri giorni. Di ritratti molto belli ne è piena la rete, occorreva qualcosa di innovativo, che impressionasse e soprattutto che avesse del mio. Iniziai ad approfondire i suoi tratti… Il risultato fu uno strano connubio tra i capisaldi di Modigliani e la “luce” degli artisti fiamminghi. Vi aspetto.

Un luogo EXTRA da visitare e rivisitare, perché l’arte è un viaggio di scoperta, basta mettersi in ascolto e attivare i sensi… che siano due, tre o cinque, basta risvegliare il “fanciullino” che è in ognuno di noi: la meraviglia!

Una location magica perché in un quartiere un po’ sulla “striscia di confine “, ma Livorno ha bisogno di questo, persone coraggiose come Fabrizio Razzauti, che amano la loro città e la rendono viva e vivace come è nella propria natura.

Dulcis in fondo… sulla piazzetta accanto a Factory, c’è una trattoria, “La Pina d’Oro”, posticino caratteristico e con una storia da scoprire come i piatti tipici livornesi.

Grazie Fabrizio, è stato un vero piacere ascoltarti e scoprire insieme la storia di Extra Factory.