Editrice il Quadrifoglio
Livorno nonstop
Mensile di Attualità-Arte e Spettacolo rigorosamente Livornese
Livorno, città della gioia
Ho letto, con molta attenzione, la sua intervista a tre operatori turistici e promotori “Risvegliamo i 4 mori” pubblicata sulla rivista “Livorno nonstop”....

ho letto, con molta attenzione, la sua intervista a tre operatori turistici e promotori “Risvegliamo i 4 mori” pubblicata sulla rivista “Livorno nonstop”.
Concordo con loro che la città di Livorno, scelta da me per trascorrere gli ultimi anni di vita, “ha molto e sembra che non abbia niente”. Comunque, io sto con coloro che affermano che “a Livorno non c'è nulla”, perché, con realismo, confrontano le eccellenze della Toscana con la bellezza labronica (musei, cimiteri, chiese, fortezze), e ne conviene anche lei, che il paragone con Firenze, Siena, Torre di Pisa, San Gimignano, Lucca, Pistoia, Montecatini, eccetera, eccetera, eccetera, .... ecc, non regge!
Io non credo che si faccia la fila di visitatori o chi compra una crociera solo per visitare il Cimitero degli inglesi o la “A” di Piazza Attias.
Sono stato anch’io (dopo i viaggi fai da te o con tour operator) crocerista. Questo tipo di turista è soddisfatto quando riesce a fare più foto possibile in luoghi suggestivi senza mai soffermarsi per coglierne cultura e suggestioni, inoltre a bordo ha cibo di qualità che rientra nel pacchetto viaggio, pertanto quando scende dalla nave non spende. è un turismo “mordi e fuggi”. Non per questo da sottovalutare, perché si trattano di persone che potrebbero essere veicolo per promuovere Livorno nel mondo se si presentasse piacevole e accogliente e potrebbe anche far scegliere Livorno come luogo, per apprezzare il suo cibo, la qualità del clima e la sua gente. E viverci!
Non bastano eventi, LODEVOLI, la mostra su Modigliani e lo spettacolo di luci e suoni alle ex Terme Corallo. Sono eventi non strutturali e non ripetibili.
Credo che per rilanciare Livorno bisognerebbe puntare su ciò che caratterizza e rende unica questa città, e che evoca suggestioni, puntare su lo “spirito” del luogo. Gli antichi la chiamavano “genius loci”. Un gran progetto che coinvolga Enti Nazionali, Regione Toscana, Associazioni imprenditoriali per LIVORNO CITTà DELLA GIOIA. La città che fu patria di diverse genti e si è caratterizzata per accoglienza, tolleranza e solidarietà.
Livorno dovrebbe passare da Porto della Toscana a PORTA di ingresso delle eccellenze culturali e paesaggistiche dell’Italia. Investire nella riorganizzazione urbanistica e nell’arredo urbano, distruggere il cavalcavia nel pressi della stazione ferroviaria, nella pulizia di strade e pedonalizzare il Pentagono coinvolgendo il neo Presidente del Livorno Calcio, Majd Yousif, presidente Sharengo free mobility, per muoversi nel centro città con auto elettriche. Far vivere la Terrazza Mascagni.
Sto farneticando e quindi non sono propositivo, mi permetto di suggerire che come redattrice potrebbe stimolare una discussione su che tipo di turismo e sviluppo necessita Livorno per poi organizzare delle iniziative seminarili e conferenze con stakeholders sulle modalità per valorizzare e promuovere la città.
Cordialità.
Michele Agresta
Gentilissimo Michele,
la ringrazio per la sua lettera, un punto di vista di un nostro lettore più che rispettabile. Mi permetta solo di aggiungere che per la nostra città, “effetto Modigliani” può essere l’opportunità che Livorno sta aspettando da anni per un cambio di rotta e per dare una veste diversa da quella Livorno stereotipata da troppo tempo. Servono progetti e lavoro, ma la volontà certamente non manca.
Colgo l’occasione per rilanciare la sua idea di poter allargare la discussione a chi volesse aprire un confronto nel rispetto di tutti.
Distinti saluti
Stefania D’Echabur
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