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Libera, in arte Libertà

LA SARDINA ,UN PESCE POVERO MA PIENO DI RICCHEZZA SIMBOLICA 

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Ho conosciuto Libera in occasione della recente mostra “Arte di  Mare”, dove per tale evento ha esposto delle suggestive opere realizzate su alluminio e dal titolo “Trittico di Mare”.
Un’artista dalle indubbie capacità artistiche che oltre a realizzare opere su diversi materiali si impegna personalmente ad arricchire i panorami cittadini con la sua StreetArt.
Ho deciso di intervistare Libera poiché ero curiosa di sapere come fosse nata l’idea di creare un enorme pesce, ma soprattutto di capire la tecnica utilizzata per dipingere tale opera raffigurata sopra il rinomato tetto del Mercato del Pesce.
Libera mi spiega che l’idea di dipingere un pesce è nata un po’ per caso; una sera scherzando e ridendo con le sue amiche inizia ad emergere la voglia di ridare vita a quel tetto infinito, vissuto, storico e anche un pò dimenticato.
Prima che Libera prosegua il suo racconto le chiedo perché proprio la scelta di disegnare una sardina, lei mi risponde che tale pesce rappresenta la semplicità, immagine di povertà ma di infinita ricchezza simbolica e storica della nostra città.
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L’avventura artistica di Libera  inizia dopo aver avuto il benestare del comune di Livorno e del Direttore della struttura stessa, dopodiché,  assistita da un team di professionisti, lega delle corde sul lato superiore della copertura e inizia a calarsi verso la parte concava centrale del tetto. Per la bozza del pesce Libera utilizza dei gessi bianchi, con i quali inizia a delineare il contorno della sagoma che mi ricorda essere di circa 27 metri di lunghezza.
Successivamente inizia a stendere una guaina bianca sopra la quale distribuire poi la colorazione.
Ed è proprio in questa fase di, bozza iniziale, che Libera viene intervistata da una nota testata giornalista che  giorno successivo pubblica sul proprio account facebook l’immagine di un pesce bianco chiedendo ai propri lettori cosa ne pensassero di tale raffigurazione, la reazione del pubblico, che vede una sola sagoma bianca disegnata, è immediata e forte, quasi, se non totalmente polemizzante, un curioso episodio che adesso fa quasi sorridere.
Libera prosegue il suo racconto dicendomi che appena inizia la colorazione della Sardina viene bloccata dai vigili, i quali richiedono, per motivi di sicurezza ,un altro tipo di procedura per ultimare la sua opera, continuerà quindi il suo lavoro in piena  tranquillità sopra di una gru attrezzandosi e munendosi di un lungo palo, creato dall’unione di due semplici scope,  che le permettesse di colorare dall’alto verso il basso.
Sempre per quest’ultimo motivo Libera decide di utilizzare una tecnica molto conosciuta  e chiamata “dripping” che consiste nello sgocciolare il colore per poi successivamente spanderlo per creare delle sfumature omogenee.
Personalmente sono rimasta incuriosita dalla capacità inventiva di Libera, che ha saputo variare con determinazione e tenacia la tecnica di colorazione per ultimare il suo disegno.
Libera continua la sua opera disegnando anche le porte del Mercato del pesce, accompagnate sempre dalle parole poetiche di Viola, nota poetessa livornese ma anche socia dell’associazione “Uovo alla Pop“.

 
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Quello della sardina alla fine è stato un lavoro completato in circa una settimana che tutt’oggi rimane ben visibile a tutti i cittadini livornesi, un forte simbolo per la nostra città che tanto ha bisogno di quest’arte per far conoscere ciò che ci circonda.
Un complimento a Libera e Viola per aver realizzato e dato importanza al nostro mare, alla bellezza che i cittadini vivono e vedono ogni giorno.
Concludo con una curiosità, Libera mi confessa che tutt’oggi riceve molti complimenti per la realizzazione di tale opera e che tanti livornesi hanno deciso addirittura di tatuarsi tale pesce come simbolo da portare con fierezza impressa sul proprio corpo.
Che dire? aspettiamo la prossima opera di Street Art!
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