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Madame Sitrì

Se nel quartiere Avvalorati sorgevano quasi tutte le case chiuse della nostra città, la più elegante, lussuosa e raffinata (e tra le più rinomate d'Italia) era posta però in piazza Maz­zini, a fianco dell'attuale Are­na Astra. Era quella di Mada­me Sitrì

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Se nel quartiere Avvalorati sorgevano quasi tutte le case chiuse della nostra città, la più elegante, lussuosa e raffinata (e tra le più rinomate d'Italia) era posta però in piazza Maz­zini, a fianco dell'attuale Are­na Astra. Era quella di Mada­me Sitrì, dal nome della cele­bre maitresse, ricordata dai nostri vecchi come donna di un fascino particolare, ele­gante ed ottima manager, non priva di cultura. Gestiva una vera "casa di piacere" dove si potevano trovare tutti i con­fort: ampie camere riscaldate con un lavandino, un bidet e anche il dentifricio, il boro­talco e un sapone di lisofor­mio, e, soprattutto, belle ra­gazze, periodicamente con­trollate dai "tubisti" (i gineco­logi) che dovevano annotare con regolarità sul libretto sa­nitario gli aggiornamenti sul­lo stato di salute delle stesse. Insomma, i problemi igieni­co-sanitari per la profilassi delle malattie veneree e sifili­tiche (molto diffuse allora) qui erano davvero sotto con­trollo.

I clienti di Mada­me Sitrì erano di estrazione socia­le elevata: in pri­mis i cadetti del­l'Accademia Na­vale ma anche tanta gente che arrivava da fuori città, perfino, si dice, i rampolli di casa Savoia. Lo stesso scrittore Enzo Biagi ricor­da che al tempo dei casini "a Li­vorno, in quello gestito da Ma­dame Sitrì, si era formato il meglio della no­stra flotta".

Madame Sitrì ha ispirato an­che Renato Natali in un boz­zetto, lo scrittore Aldo Santi­ni, l'autore vernacolare Giuseppe Pancaccinie, più re-centemen-

te, il cant autore Bobo Rondelli (nel riquadro) in una affermata (e struggente) canzone.

Ecco il testo:

Madame Sitrì

Viaggio d'andata senza ritorno bella Livorno, mi fermo qui dentro a un bordello come apparì

Soldati poveri cristi

vanno al calvario col fucile in mano qualcuno dal paradiso

volle passare senza ammazzare

Viaggio d'andata senza ritorno bella Livorno, mi fermo qui verso l'inferno o al paradiso

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