Editrice il Quadrifoglio
Livorno nonstop
Mensile di Attualità-Arte e Spettacolo rigorosamente Livornese
Quando cristiani, ebrei e musulmani pregarono uniti per la pace nel mondo
L'evento si svolse in piazza del Luogo Pio nel 1986 ed è ricordato la una (sbiadita) lapide

"Francis Arinze e cardinale, Elio Toaff, rabbino, Abd Al Wahid Pallavicini iman, Davide Melodia pastore. Il 24 Settembre 1986 pregarono per la pace. I giovani democristiani". La targa sbiadita, quasi illeggibile, appesa a fianco della facciata della recuperata chiesa sconsacrata del Luogo Pio, a pochi metri dal gettonatissimo Museo della Città, difficile anche da scorgere al più attento passante o turista sconosciuta anche a tanti livornesi), meriterebbe sicuramente maggiore visibilità. Basterebbe riprendere le lettere scolorite, con una semplice operazione di riverniciatura. Altrimenti si rischia di far passare inosservato un evento che ha invece rappresentato per Livorno, alla fine degli Ottanta, un momento eccezionale di incontro e di preghiera per la pace nel mondo. L'occasione si ebbe per il raduno nazionale dei giovani democristiani che si svolse dal 20 al 26 settembre 1986 con l'ausilio della nave Achille Lauro, reduce, alcuni mesi prima durante una crociera nel Mediterraneo, del tragico sequestro e dirottamento al largo delle coste egiziane ad opera di terroristi armati, appartenenti all'l'Olp, che chiedevano la liberazione di 52 palestinesi detenuti in Israele dove, tra l'altro, la nave era diretta. Furono giorni (tra il 7 e 10 ottobre 1985) di forte tensione (anche tra Italia e Usa sfiorando addirittura lo scontro armato nella base Nato di Sigonella, in Sicilia), fin quando il presidente del Consiglio Beffino Craxi con il ministro degli Esteri Giulio Andreotti decisero di chiedere la collaborazione del presidente palestinese Arafat per liberare le oltre 450 persone tra passeggeri e membri dell'equipaggio rimaste a bordo dell'Achille Lauro (il "grosso" dei turisti, circa 2.000 unità, era invece a terra per un'escursione). Prima di arrendersi i terroristi uccisero un cittadino americano, paralitico e in carrozzella, di fede ebraica. Questo era il clima politico internazionale di allora. Poco prima dell'incontro interreligioso di Assisi del 27 otto bre 1986, promosso da Papa Giovanni Paolo II, a cui aderirono tutti i massimi rappresentanti delle chiese cristiane e oltre sessanta di altre religioni, compreso il Dalai Lama, per pregare tutti assieme per la pace, la Democrazia Cristiana, allora guidata dal segretario Ciriaco De Mita, eletto al XVI Congresso del partito nel 1984 con uno scarto ridotto sul-l' altro candidato Vincenzo Scotti, organizzò l'evento "Itinerario terra-mare dei giovani Dc per la pace",
ribattezzato "Gio' 2 boat", proprio a bordo della nave Achille Lauro. Per l'occasione il transatlantico (su cui cadde la maledizione definitiva otto anni più tardi: il 2 dicembre 1994, durante una crociera tra Genova e il Sud Africa, a causa di un incendio, naufragò al largo della Somalia, finendo sommersa su un fondale di 5.000 metri, dove tuttora giace) fece tappa in sole cinque città: Genova, La Spezia, Livorno, Napoli e Palermo. Presenti tutti i più alti vertici della Dc
e molti personaggi politici e della cultura (tra questi anche il grande maestro Franco Zeffirelli, scomparso il 15 giugno scorso) che parteciparono, sia a bordo che a terra, a numerose manifestazioni e incontri, con la precisa intenzione di testimoniare, a fianco di migliaia di giovani, l'opposizione a tutti i conflitti mondiali.
Nella due giorni di Livorno (la nave attraccò all'Alto Fondale), gli appuntamenti con i giovani della Dc si svolsero al cinema Odeon, al-

INTERVISTE

la Terrazza Mascagni, in piazza della Repubblica e in piazza del Luogo Pio, dove fu allestito un grande tendone tensostatico. A tirare le fila della Dc livornese erano Paolo Rotelli, segretario provinciale, e Angelo Mancusi, responsabile dell'organizzazione del "Gio' 2 boat". Particolarmente seguito l'incontro all'Odeon sul tema "Nodo della pace nel dialogo Est-Ovest", con protagonisti Peter Bridges, del dipartimento di stato Usa, e Victor Gaiduk dell'accademia delle scienza in Urss, ma quello che ebbe maggior successo, sempre all'Odeon, fu senz'altro il dibattito "Scienza, cultura e progresso economico tra guerra e pace" con protagonista Carlo Rubbia, fresco premio Nobel per la fisica nel 1984, il ministro demoscristiano Luigi Granelli e il leader di Comunione e Liberazione, Roberto Formigoni_ Contemporaneamente, in piazza ci furono anche momenti di spettacolo e di buona musica con i fratelli Colombaioni e, soprattutto, Antonello Venditti. Il clou delle 48 ore livornesi fu però quell'incontro, sotto un'unica preghiera, tra cattolici, ebrei, islamici e valdesi; sotto il tendone di piazza del Logo Pio si ritrovarono il cardinale nigeriano Francis Arinze, presidente del segretariato per i non cristiani, il rabbino Elio Toaff, capo della Comunità ebraica italiana, 1' iman Abd Al Wahid. Palla-vicini, del Centro islamico culturale italiano e il pastore evangelico valdese Davide Melodia, come appunto ricorda la targa. Presenti anche il vescovo Alberto Ablondi e in sindaco Roberto Benvenuti ed altre autorità locali. Furono intonate nelle lingue originali le quattro traduzioni del "credo" di Martin Luther King:
"Oggi, nella notte del mondo E nella speranza della Buona Novella, affermo con audacia la mia fede nell'avvenire dell 'uinanità.... ...Oso credere che un giorno Tutti gli abitanti della terra potranno ricevere tre pasti al giorno
per la vita del corpo, l'istruzione e la cultura per la salute dello spirito, l'uguaglianza e la libertà per la vita del cuore...".
Martin Luther King