Torre della Meloria.

27 Feb 2024 | Autore: Bruno Damari, EDIFICI STORICI

A circa sette chilometri di di­stanza dal porto di Livorno, in una zona di mare di bassi­fondi e scogli affioranti, de­nominata Secche della Melo-ria, sorge, appunto, la Torre della Meloria, una costruzio­ne settecentesca che ricorda la famosa battaglia tra le flotte genovesi e pisane del 1284 quando si affrontarono le ol­tre 100 galere pisane contro le 68 navi della flotta geno­vese. Nonostante la superio­rità numerica la repubblica pi­sana ne uscì abbondante­mente sconfitta e, come atto di predominio, i Genovesi ab­batterono anche l’originaria torre pisana che era stata eretta intorno alla metà del XII secolo con lo scopo, non solo di segnalare le secche (causa di frequenti naufragi di imbarcazioni che si dirige­vano verso l’allora porto pi­sano) ma come presidio mi­litare e punto di vedetta con­tro improvvisi attacchi di sa­raceni. La torre, prima del­l’abbattimento, era affidata ai padri Agostiniani dell’ antica Chiesa di S. Jacopo in Aqua­viva che, dietro adeguato compenso, dovevano occu­parsi di tenere accesa una lampada ad olio di avvista­mento.

Nel 1598, per volontà di Fer­dinando I de’ Medici, si prov­vide alla costruzione di una nuova torre che rimase in pie­di poco più di un secolo, fin quando la forza del mare e l’erosione la distrussero com­pletamente.

Nel 1709 fu Cosimo III a or­dinare una torre più massic­cia: per fare meno resistenza alle onde, fu così costruita a forma quadrata, poggiando su quattro pilastri uniti da 4 archi ogivali, utili a ridurre l’impatto dei marosi. Alta 15 metri, è la torre che vediamo oggi, dopo essere stata sot­toposta nel 1986 a restauro e consolidamento.

Presenta due iscrizioni: la pri­ma, attribuita a Pietro Con­trucci, ricorda la celebre bat­taglia: “Questa torre, contra­stante al tormento dei seco­li, serba l’infanda memoria del conflitto, che trasse Pisa alla rovina, e Genova non fé lieta del fraterno trionfo. Sciagurati! Vostre ire infer­nali squarciarono il petto

della pia madre, dal voler concorde dei figli reclaman­ti l’antica corona”; l’altra, invece, come ammonimento: “Pro navigantium securitate ad latentes scopulos evitan­do s ” , ovvero “Per la sicu­rezza dei naviganti, affinché evitino gli scogli nascosti”. L’adiacente faro della Torre della Meloria è alto invece 18 metri ed è stato costruito nel 1950: anche questa installa­zione ha subito varie trasfor­mazioni rispetto all’originario che risale al 1867. L’area delle Secche della Me­loria, che si estende per più di 9000 ettari, dal 2009 è considerata Area Marina Pro­tetta. E’ pure considerata come sito archeologico sot­tomarino di primaria impor­tanza per i numerosi relitti di navi militari e civili che giac­ciono in fondo al mare.

Nel 1722, nei fondali circo­stanti, furono rinvenute quat­tro teste bronzee di fattura tardo rinascimentale (Bronzi della Meloria), raffiguranti Omero, Sofocle, Eschilo e una di ignoto, portate poi a Firenze.

Il 9 novembre 1971 le acque furono testimonie di una gra­ve tragedia: l’inabissamento di un Lockheed C-130 nella quale persero la vita 46 para­cadutisti della Brigata Folgo­re di Livorno, più i 6 membri dell’equipaggio inglese.

Nell’agosto 2014 la Torre è stata utilizzata come origina­lissima location per uno spo­salizio.