Sergio Mattarella a Livorno.

6 Feb 2024 | Autore: Bruno Damari, PERSONAGGI

La visita a Livorno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del convegno “Ricordare Carlo Azeglio Ciampi, uomo di governo e Capo dello Stato”, ha lasciato una ventata di ottimismo in città. Una città che sta cambiando decisamente passo, pronta a scuotersi dal letargo in cui era caduta negli ultimi anni. Il Sindaco Luca Salvetti, con a fianco la sua giunta, ce la sta mettendo tutta. E inizia a mettere le bandierine sui primi risultati raggiunti. Intanto la mostra di Modigliani sta raccogliendo successi aldilà delle più rosee previsioni non solo come pubblico (ci si avvia a tagliare il traguardo delle 70mila presenze contro le 60mila auspicate), ma, soprattutto, per la visibilità che ha dato a Livorno. Emittenti nazionali, ed anche estere, hanno fatto la spola al Museo della Città non solo per parlare della mostra, ma anche per “scoprire” la città. Lo stesso Mattarella è rimasto entusiasta di fronte alle tele del nostro Modì. L’evento poi è stato motore trainante per le infinità di iniziative collaterali che hanno visto protagonisti i bei nomi della cultura e, ancora, tanto pubblico, livornese e non.

L’intitolazione della Rotonda d’Ardenza al Presidente  Carlo Azeglio Ciampi ha “cancellato” non solo l’ottuso ostracismo politico del vecchio governo cittadino (5 Stelle e sinistra più radicale), ma la prodonda ferita che ci aveva messo in brutta evidenza anche sulla scena nazionale. Le parole del Presidente Sergio Mattarella – nel suo discorso celebrativo al Goldoni – sono state chiare e significative “Nella sua vita professionale, nel lungo servizio prestato, con grande integrità, alle istituzioni della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi ha sempre avuto un chiaro obiettivo: quello della coesione e della unità del Paese”.

C’è stato un altro aspetto rilevante nella breve ma intensa mattinata livornese del Presidente della Repubblica: la consegna da parte del Sindaco Salvetti, alla presenza del presidente  della Comunità ebraica Vittorio Mosseri, della copia anastatica delle “Leggi Livornine”. Un miglior omaggio non poteva essere fatto.

Le Leggi Livornine  rappresentano un caposaldo della nascita della nostra città, città multietnica e senza alcun tipo di ghetto. Trattandosi di poche paginette, andrebbero “riscoperte”- come lo stesso Salvetti ha auspicato – magari provvedendo a stamparle e a consegnarle a tutti gli studenti cittadini.

A proposito delle “Leggi Livornine” pubblichiamo nella pagina a fianco – tratto dal mensile (settembre 2019) del Touring Club Italiano – parte del concreto articolo del giornalista e storico livornese Viviano Domenici, che nella redazione del Corriere della Sera ha percorso le tappe di una lunga e splendida carriera.