top of page
Editrice il Quadrifoglio
Livorno nonstop
Mensile di Attualità-Arte e Spettacolo rigorosamente Livornese
Stefano Pilato
L’ambiente di lavoro è coinvolgente e si avverte quel buon ritmo creativo dove nascono le belle idee
di Annalisa Gemmi
Appena entrata nel laboratorio di Stefano, situato in Borgo dei Cappuccini, 71 a Livorno, ho avuto l’impressione di immergermi in un mondo quasi magico. Il mio ingresso è stato accompagnato da una piacevole musica che mi ha avvolta mentre mi avvicinavo al grandissimo banco lavoro.
L’ambiente è colmo di creatività, deliziose opere appese al soffitto che ti sfiorano al proprio passaggio, pareti di oggetti artistici appena realizzati che ti riempiono di gioia e di buon umore.
Chiedo a Stefano come sia iniziata questa sua passione e lui mi risponde che fin da piccolo, con il pieno sostegno dei genitori, inizia a esprimere attraverso il gioco la sua creatività.
Il suo primo lavoro si svolge presso una tipografia, nel frattempo si diploma all’Istituto d’Arte, iniziando così il suo primo percorso lavorativo come grafico pubblicitario.

Quest’ultima attività dopo grandi soddisfazioni e collaborazioni importanti si conclude. Ed è proprio nel 1993 che Stefano decide di dare vita al suo nuovo progetto artistico, chiamato “pesce fresco”.
Domando come sia nata la scelta di questo nome e lui mi risponde che un giorno, passeggiando per caso sulla spiaggia raccoglie un pezzo di legno nel quale ci vede subito la forma di un pesce.
Una casualità, quella del nome, che rende riconoscibili i suoi lavori in tutto il mondo.
La scelta del materiale di recupero per Stefano è davvero molto importante, si parte da una semplice borchia metallica o da un tappino di una bottiglia per rappresentare gli occhi di un pesce, fino a pezzetti di legno trovati casualmente per strada e che dai quali parte la sagoma dell’ intero oggetto a cui dare vita.
Tornando al suo percorso, Francesca conclude i suoi studi e inizia a partecipare a dei corsi di pittura per capire come poter realizzare al meglio quelle posizioni che da tanto ammirava ma che non aveva mai provato a disegnare.
Un giorno, spinta dal suo maestro si concentra, sceglie un immagine da uno dei suoi tanti libri di danza e si cimenta per la prima volta alla realizzazione delle sue ballerine, ottenendo fin da subito dei notevoli risultati.

Stefano per spiegarmi meglio apre i cassetti in cui, davvero, si può trovare di tutto.
Durante la piacevole chiacchierata entrano amici, con i quali viene scambiata qualche battuta, ma anche molti clienti che vengono lasciati liberi di guardare e curiosare da soli.
Dal 1993 Stefano mi dice con molta fierezza e felicità di aver realizzato ben 4500 pesci e di essere riuscito ad esportarli in tutto il mondo tramite la sua rete di vendita on-line.
Le sue vere mostre sono quelle che si svolgono all’interno di negozi e attività commerciali dove gli stessi clienti possono vedere in libertà, magari durante una cena al ristorante, le sue creazioni. Vengo lasciata libera di scattare qualche foto in qua e là e mi colpiscono subito dei piccoli alberi di Natale in legno, decido di comprarne uno, personalizzato per me con un piccolo pesciolino al posto della stella cometa.
Mentre esco entusiasta con il mio acquisto chiedo a Stefano quali siano i suoi progetti futuri e la risposta non può che essere questa: “Infiniti!”


L’ultima importante partecipazione per Francesca è stata al “MiArs” di Milano dove ha esposto la sua ultima opera “storia di vita” e dove ha avuto l’opportunità di conoscere di persona Vittorio Sgarbi, il quale si è lanciato in un bel commento positivo proprio per lei, definendo la sua opera “carina” e non è poco detto da lui!

bottom of page