SVS, oltre un secolo di storia.

2 Feb 2024 | Autore: Massimo Cappelli, STORIA

Volendo scrivere la storia delle principali Associazioni cittadine ho pensato di iniziare con quella della “Assistenza”. Il progetto iniziale di fare un unico articolo poi si è modificato a fronte delle tantissime attività da questa oggi svolte. Così in questo primo articolo viene tracciata, in modo sintetico, la storia della Società Volontaria Soccorso. In gran parte attingendo alla ricerca fatta da Chiara Lo Re, che ringrazio, in occasione della stesura del volume celebrativo dei 130 anni della Associazione.

A questo seguirà una intervista con la Presidente Marida Bolognesi, dove verrà riportata la descrizione di cosa è divenuta oggi l’S.V.S. Un gigante nella assistenza ai cittadini, un riferimento sicuro per tutta la città.

Parte storica

La Società Volontaria Soccorso nasce il 18 Maggio 1890 tramite la fusione in un unico soggetto della Pubblica Assistenza (fondata nel 1882) e della Croce Verde (fondata nel 1885). Entrambe queste realtà associative avevano una forte matrice laica, caratteristica delle Società di Mutuo Soccorso sorte nei primi dell’800, in concomitanza con lo sviluppo industriale di numerose attività lavorative, aventi lo scopo di fornire assistenza, supporto e tutela alle classi più bisognose.

Principi che ritroviamo nel pensiero mazziniano risorgimentale ed anche in quello massonico, presente già dal 1700 nella nostra città. La caratteristica laica che le contraddistingue è in contrapposizione a quella clericale o comunque vicina alle istituzioni ecclesiastiche di altre Associazioni, quali la Misericordia, presente e operante anch’essa in ambito cittadino, con le quali esisteva una forte concorrenza.

La fusione tra le due principali associazioni laiche avvenne a seguito di malumori suscitati in città, specie nelle cerchie più autorevoli della stessa, per la concorrenza con la quale anche queste due Società operavano tra loro.

Dall’unione delle due realtà nasce un soggetto più forte, capace di rispondere meglio alle necessità di mutuo soccorso fornite alla cittadinanza.

Presidente onorario della Società Volontaria Soccorso viene nominato il Senatore Luigi Orlando, già fondatore dei cantieri navali e già Presidente onorario della Croce Verde. La sua presenza assicurerà alla nuova Società l’appoggio di numerose importanti famiglie della borghesia livornese con intenti filantropici. Così come l’appoggio di esponenti della politica locale e della fratellanza massonica.

La nuova Società si distingue negli anni per la sua attività di assistenza e soccorso ai malati e agli infortunati dotandosi,  anche grazie ai contributi della cittadinanza grata per l’attività svolta, dei mezzi più moderni. Da citare ad esempio la installazione nel 1889 di un impianto telefonico per facilitare le chiamate.

Nel 1904 viene costituita, a livello nazionale, la Federazione delle Pubbliche Assistenze, alla quale la S.V.S di Livorno aderisce. La sua attività di assistenza inizia a svolgersi anche verso le popolazioni colpite da gravi calamità. Nel 1908 i suoi volontari intervengono in aiuto a Messina dopo il terribile terremoto che la colpì; nel 1922 a Falconara devastata dallo scoppio di una polveriera, sino a tempi più recenti come nei soccorsi prestati nel 1951 per la popolazione del Polesine.

La grande competizione esistente con la rivale Misericordia in queste occasioni viene meno, così nella tragedia di Messina i diversi militi collaborano assieme uniti dallo stesso spirito di solidarietà e umanità.

Il 16 Agosto 1908 viene inaugurata la nuova sede nei più ampi spazi in via San Giovanni rispetto alla precedente in Piazza Vittorio Emanuele. Questa nuovo spazio, che è poi anche l’attuale sede storica dell’Associazione, viene realizzato grazie ad uno sforzo corale di tutta la città, a testimonianza del forte legame che sempre è stato tra la S.V.S. e i livornesi. Infatti, oltre alla donazione del Comune, una grossa somma viene raccolta da due comitati cittadini in ogni ceto della città.

L’attività proseguì crescendo di anno in anno e nel 1911 l’S.V.S. ebbe ancora modo di distinguersi durante l’epidemia di colera che colpì Livorno e che vide coinvolta nell’assistenza anche la sede distaccata di Ardenza, istituita nel 1900.

Si giunse così al periodo fascista e successivamente all’entrata in guerra dell’Italia. Le conseguenze per l’S.V.S. non furono delle migliori. Ben presto le necessità militari, tra le quali il reperire pezzi di ricambio per i mezzi, la povertà generale indotta dal conflitto, la cessazione delle donazioni, determinarono la riduzione e la inutilizzabilità del parco mezzi di assistenza.

Nel 1943 il servizio di assistenza fu così sospeso dopo che anche l’ultimo mezzo, una Fiat 614, cessò di funzionare.

La sede di via San Giovanni, che ben si prestava anche come ricovero mezzi, fu occupata dal Comando Tedesco e quella di Ardenza requisita per la Croce Rossa che era un corpo militare.